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Il preparatore atletico di Prandelli: "Ritiro al Viola Park? Scelta in linea coi grandi club. Vanno solo curati i dettagli"

Venturati, storico preparatore atletico nello staff di Prandelli e attuale docente di Coverciano: "Tra preparazione in montagna o in città non ci sono differenze invalicabili ma solo dettagli da curare"

La Fiorentina per la prima volta affronterà la preparazione estiva a Firenze, al Viola Park, ma il caldo non desta preoccupazione tra gli esperti. Il Corriere Fiorentino ha infatti intervistato il preparatore atletico Giambattista Venturati, che conosce bene Firenze e il suo clima, sia per aver lavorato al fianco nello staff di Prandelli nella prima avventura in viola (e poi in azzurro), sia perché ora è uno dei docenti del Centro Tecnico di Coverciano: «Tra preparazione in montagna o in città non ci sono differenze invalicabili ma solo dettagli da curare.

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Si pensa che il lavoro in montagna migliori l’ossigenazione e quindi la prestazione dell’atleta, in realtà l’aumento dei globuli rossi avviene ad almeno 1.800 metri d’altezza e dunque non alla quota, più bassa, dei luoghi del ritiro (Moena è a 1.100, ndr).

L’unico svantaggio di allenarsi in città è legato alla temperatura e all’umidità. Anche in questi giorni sono a Firenze e fa un gran caldo. Logico che per un buon sonno in città si debba poi ricorrere all’uso del condizionatore che comporta una maggiore disidratazione».

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Come si ovvia a questi problemi? «Cambiando gli orari di allenamento, che immagino Italiano e il suo staff fisseranno la mattina presto e nel tardo pomeriggio. Inoltre nel puntare attraverso l’alimentazione ad un maggior recupero idrosalino.

Insomma si tratta di accortezze che gli staff tecnici e medici dovranno apportare al programma di lavoro». Addio crioterapia al fiume, momento tipico di Moena? «Alla crioterapia al fiume si sopperisce con appositi bidoni del ghiaccio».

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Perché sempre più squadre scelgono di lavorare in sede? «Perché c’è il vantaggio della logistica e di essere in un centro polifunzionale con tutto l’occorrente. Ormai lavoriamo in un calcio moderno, il nuovo contesto è questo, inutile pensare a come si lavorava prima.

Basti pensare che ormai le stagioni iniziano ad agosto, almeno le prime 4 partite si giocheranno con queste temperature e quindi se vogliamo trovare un vantaggio di allenarsi in città è quello di un maggiore adattamento. Non si punta più sul picco di forma attraverso la preparazione estiva ma ad avere una super salute continua attraverso l’autogestione dell’atleta».


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