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Gudmundsson e la giornata più bella. Ora c'è solo la Fiorentina

L'islandese è stato assolto in patria, adesso può tornare a pensare solo alla Fiorentina e al campionato dei viola

È ancora presto per parlare di incubo finito o di vicenda chiusa ma certo, quella di ieri, per Albert Gudmundsson è stata una bellissima giornata. Forse la prima, al netto delle gioie arrivate dal campo, dopo mesi sicuramente difficili e pieni di preoccupazioni.

Scrive il Corriere Fiorentino. Il tribunale di Reykiavik infatti, come previsto, ha diramato la sentenza riguardo al processo che vede l’attaccante della Fiorentina accusato di «cattiva condotta sessuale» e la notizia, per lui e la squadra viola, non poteva essere migliore.

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«Assolto»: è questa la parola che poco prima delle 13 islandesi (le 15 in Italia) ha fatto tirare al numero 10 viola, a tutta la società e ovviamente alla tifoseria un enorme sospiro di sollievo. Sia chiaro. Si tratta del primo grado e il Procuratore di Stato avrà ora un mese di tempo per presentare ricorso (in quel caso il verdetto arriverebbe a giugno), ma certo il fatto che per la seconda volta un giudice si esprima a favore di Albert rappresenta un elemento molto importante.

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Non bisogna dimenticare infatti che inizialmente, dopo le indagini preliminari, la vicenda era stata archiviata senza che si andasse a processo anche se poi, per via di un primo ricorso presentato, era stato aperto il procedimento in aula.

«È difficile per la vittima intraprendere la strada legale», ha detto l’avvocata della ragazza, mentre i legali di Gudmundsson starebbero valutando anche di presentare una contro querela per diffamazione. Si vedrà. Intanto, e non poteva essere altrimenti, Albert si gode il momento: «Innocente!

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Questa è la chiara conclusione della Corte distrettuale di Reykjavik nella sentenza resa oggi — ha esultato Gudmundsson con un post su Instagram — pur essendo sempre stati fiduciosi in un esito positivo del caso, la sentenza arriva con un certo sollievo».

Poi, anche se non ci voleva molto a immaginarlo, l’ammissione di come tutta questa vicenda abbia pesato sul suo stato d’animo: «È stato un anno difficile e non facile da affrontare mentalmente — scrive ancora l’islandese — ma ho imparato che la mia famiglia e i miei amici sono tutto per me e sarò loro per sempre grato.

Infine, vorrei esprimere che non appoggerò mai alcuna forma di violenza. Come padre di due figli, tra cui una figlia piccola, e con tre sorelle più giovani, spero sinceramente che questo caso non causi alcun danno ad altre donne che sono vere vittime di violenza».

Infine, il passaggio più importante in chiave Fiorentina: «Ora posso andare avanti con la mia vita e concentrarmi su ciò che so fare meglio»

Ciò che tutti si augurano insomma, è che da ora in avanti l’islandese possa allenarsi e giocare con la mente sgombra e libera da ogni timore e che, quindi, possa esprimersi ancor meglio di quanto già non abbia fatto finora: 3 gol in 3 presenze in campionato (una rete ogni 64’ giocati) e, soprattutto, già 5 punti regalati alla Fiorentina.

Tre con la Lazio, e due nell’ultima gara col Milan. Non a caso, i viola (pur cautelandosi col Genoa proprio in caso di condanna) tra prestito e obbligo di riscatto, hanno deciso di investirci circa 28 milioni di euro. Club, ma non solo.

Questa brutta storia infatti (rischiava da uno a 16 anni di reclusione) gli aveva fatto perdere anche la Nazionale mentre ora il c.t. potrebbe decidere di riaccoglierlo. Si capirà a novembre, in occasione delle prossime convocazioni.

Per il momento Gudmundsson (che in questi giorni è stato raggiunto a Firenze dal padre) si gode uno dei «gol» più importanti della sua carriera. Una rete pesante, anche se non è detto che basti per chiudere definitivamente la partita.


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