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Gudmundsson, atto secondo. Adesso alcuni scenari sono diversi rispetto a gennaio

L'Inter lo segue da tempo, ma ancora non ha i soldi. Il Genoa è entrato nell'ottica di doverlo cedere nel corso dell'estate

Daniele Pradè non ha mai smesso di pensare ad Albert Gudmundsson. E questa ormai è una certezza. Dopo la trattativa fiume nel corso dell'inverno, durata praticamente un mese, adesso il ds viola sta cullando il sogno di riaprirla.

Qualche contatto c'è già stato nelle ultime ore, tanto è bastato per far ripartire il tormentone. A gennaio fu una specie di illusione, ma rispetto ad allora ci sono un paio di aspetti mutati, uno positivo e l'altro negativo, scrive stamani La Nazione.

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Il primo riguarda il Genoa: a metà della scorsa stagione non aveva la certezza di essere salvo e non voleva privarsi del suo giocatore di maggior talento. Fu lo stesso Gilardino a premere perché restasse in Liguria, tanto da far alzare esponenzialmente la richiesta del club genoano.

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Intorno ai 20 milioni di euro più bonus Commisso diede lo stop. Adesso il discorso è diverso. Il calciatore ha l'ambizione di misurarsi altrove e il Genoa è entrato nell'ottica di doverlo cedere. Prezzo più o meno sempre intorno ai 25 milioni di euro.

Di contro - e qui siamo all'aspetto che può complicare l'assalto - c'è il serrato corteggiamento dell'Inter. Il fascino della Champions League e la prospettiva di lottare per lo Scudetto. Oggi però i nerazzurri non hanno i soldi necessari per fare l'operazione.

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Dovranno prima cedere (De Vrij in Arabia e Carboni al Marsiglia) per intavolare il tutto. Per questo Pradè ha deciso di riprovarci. Dal canto suo può garantire a Gudmundsson una titolarità che all'Inter di certo non avrebbe.


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