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Gonzalez è un 10 trascinatore: fa la differenza anche con il temperamento

L'argentino ha avuto un impatto sulla stagione piuttosto diverso rispetto al passato. Ora trascina la Fiorentina con le sue giocate

Ma che giocatore sta diventando Nicolas Gonzalez? Che giocatore è diventato? Non è la prima volta che ce ne occupiamo, ma in questo caso ha una valenza particolare. Ne parliamo in questi toni dopo una partita in cui non ha fatto la differenza con i gol, ma col gioco.

Anzi, meglio, col temperamento, il carattere e la personalità. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio. Contro il Ferencvaros, per un’ora la Fiorentina non ci ha capito niente. Nove giocatori in balìa di un avversario più forte fisicamente, tatticamente e tecnicamente.

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Una squadra intera tranne uno, Nico Gonzalez. L’unico a rendersi conto fino in fondo delle difficoltà dei compagni. Tant’è vero che mentre Maxime Lopez stava affondando con tutto il centrocampo, l’argentino ha cominciato a tornare indietro per dare inizio alla manovra.

E non solo. Ha subìto un paio di falli a ridosso della propria area di rigore. Era sceso così indietro per dare uno sostegno, perché vedeva gli spazi che si aprivano alle sue spalle. Gonzalez è un 10 trascinatore. E forse è stato proprio quel numero, il fantastico 10 di una squadra che in passato ha assegnato quella maglia a campioni straordinari, a trasmettergli quello che ancora non aveva, il sentimento del leader.

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Quando è arrivato a Firenze, non era il giocatore di oggi. Che avesse talento era evidente, ma non incideva come adesso, non si caricava sulle spalle la squadra come sta facendo dall’inizio di questa stagione. Consegnargli il 10 è stata una bella idea.

CALCIATORE-OVUNQUE

Contro il Ferencvaros ha giocato da mediano, da mezz’ala, da ala, da centravanti, ha fatto il rifinitore (assist per il 2-2 di Ikoné), ha fatto gol (annullato per un fuorigioco precedente di Kouame). E quando la Fiorentina è finalmente entrata in partita, è diventato il vero riferimento.

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Ha spinto come un indemoniato. La squadra lo cerca nei momenti di burrasca per orientarsi come fa il marinaio con le stelle. Basta vedere il grafico che pubblichiamo per capire che razza di partita ha giocato questo ragazzo di 25 anni, titolare della Seleccion.

Potremmo definirlo un calciatore-ovunque. Ovunque c’è bisogno della sua presenza, del suo calcio, del suo talento e della sua personalità.


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