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Franchi, Comune-Fiorentina, prove di disgelo in attesa del giudice

Un caffè in un caldo lunedì di fine luglio per cominciare a dialogare con la nuova amministrazione cittadina in ottica Franchi

Prove di disgelo tra Palazzo Vecchio e Fiorentina. Ieri la sindaca Sara Funaro e il direttore generale della Fiorentina, Alessandro Ferrari si sono incontrati in Comune dopo una telefonata intercorsa fra i due nella mattinata.

Fonti vicine ai tecnici fanno sapere che si è trattato di un «dialogo positivo che proseguirà nei prossimi giorni». Scrive La Nazione. I temi sul tavolo sono tanti: tra i nodi da sciogliere c’è quello che riguarda l’area di parcheggio che dovrà servire il Viola Park e che sarà realizzata una volta terminata la linea della tramvia per Bagno a Ripoli.

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Ma anche dove giocherà la Fiorentina la prossima stagione e l’impasse sul settore ospiti del Franchi. Nei prossimi giorni infatti è attesa la decisione del tribunale civile di Firenze sul ricorso cautelare d’urgenza presentato dal club con la richiesta di bloccare i lavori dello stadio Franchi.

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Ma intanto il dialogo fra Comune e società non si ferma, tanto che già nei prossimi giorni sono stati calendarizzati incontri tecnici fra il personale del Comune, quello delle ditte e i rappresentanti della società per affrontare i problemi sul tavolo.

Non solo per vie giudiziarie. La Fiorentina finora ha sempre ribadito la necessità di ottenere garanzie sulle coperture finanziarie per il completamento dell’intero progetto. Mentre è stata chiesta nei giorni scorsi anche una data precisa di fine dei lavori, e previsioni sul dopo 30 giugno 2025, ovvero il giorno in cui la convenzione siglata tra club e Comune si esaurirà.

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Sulla base della convenzione siglata la Fiorentina pagherà 600 mila euro, divisi in tre parti da pagare in date differenti per giocare al Franchi. Oltre a questo canone, la società dovrà farsi carico di altri costi, come quelli per la pulizia dell’impianto e all’esterno dello stesso (dopo le partite), tutti gli oneri connessi al montaggio e smontaggio delle recinzioni di protezione dell’area riservata di prefiltraggio; il canone di installazione dei mezzi pubblicitari (Cimp) per la pubblicità esterna ed interna allo stadio; i consumi di energia elettrica, acqua e gas, e via dicendo.

Solo il Cimp e le spese per la polizia Municipale sono altri 200mila euro che andranno nelle casse di Palazzo Vecchio. La linea di Palazzo Vecchio in queste settimane: il Comune ha fatto quello che è previsto negli accordi sottoscritti, punto.

La palla passa ora al giudice. Ma la ripresa del dialogo fra la nuova amministrazione e la società viola, adesso, potrebbe cambiare le cose.


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