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Fiorentina senza Kean: gioco orizzontale e pochi tiri

Tanta curiosità per vedere la Fiorentina senza l'attaccante ex Juventus. E il gioco di Palladino ne ha risentito abbastanza

La grande curiosità di Genoa-Fiorentina, sponda viola, stava nel capire come la squadra avrebbe reagito all’assenza di Kean. Uno capace di allungare il gioco, di far reparto da solo e, soprattutto, di pulire i tanti lanci lunghi.

Roba che nessun altro è in grado di fare e non a caso ieri la Fiorentina ha incontrato difficoltà che non conosceva da tempo. Scrive il Corriere Fiorentino. Si è rivisto il palleggio orizzontale che pareva sparito, e con questo l’andare a sbattere all’infinito contro la difesa avversaria.

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Del resto, come diceva Boskov, «come gioca punta squadra» e senza un centravanti degno di questo nome è dura andare in verticale. Aggiungeteci l’assenza di Adli (unico con un certo tipo di giocate nei piedi) ed ecco qualche difficoltà in più nel gioco: Fiorentina con oltre il 70% di possesso, e tre tiri in porta.

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Genoa al 30%, ma con sei conclusioni. Questo è stato, il primo tempo. L’esatto contrario di quanto visto con la Roma e non a caso il mister si è giocato il primo cambio per buttar dentro l’ex Milan. Obiettivo: alzare la qualità e, più che altro, trovare qualche imbucata.

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E sarà un caso ma è proprio da una sua giocata che è nato lo 0-1. Dalla sua gestione del pallone, dalla ferocia di Gosens nel trasformare in gol il cross di Beltran e dalle (super) parate di De Gea nel finale è nata questa vittoria.

Sporca, e per questo preziosissima. Una di quelle che segnano la differenza tra una squadra immatura, e una pronta ad assecondare le proprie ambizioni. La differenza tra un campionato normale, e uno ad altissima quota.


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