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Fiorentina-Juventus è la sfida tra centravanti: Beltran aspetta Vlahovic

Sfida tra centravanti con il serbo che torna a Firenze e l'argentino che cerca di conquistarsi un posto di prestigio in maglia viola

«Da quel giorno non sono stato più Batistuta, ma Batigol». Per capire cosa possa significare nella storia di un giocatore della Fiorentina la partita con la Juventus, si possono citare tanti episodi. Quelle parole però, nascoste in una vecchia e bellissima videocassetta nella quale il Re Leone raccontava se stesso e i suoi anni in viola, valgono più di qualsiasi altro esempio.

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Scrive il Corriere Fiorentino. Era la sua prima stagione a Firenze, e fino a quel momento non era andata benissimo: 17 presenze, e 3 gol. Poi, il 26 gennaio del 1992, qualcosa cambiò. Un colpo di testa, la curva sotto la Fiesole, la vittoria.

Quel giorno (appunto) è nato Batigol. Perché i tifosi iniziarono a chiamarlo così (bastò quella rete, per cancellare mesi e mesi di critiche) e perché da quel momento l’argentino non si fermò praticamente più. Doppietta al Genoa la settimana successiva, tripletta al Foggia, doppietta (alla Roma) e, per chiudere, altri due gol con l’Atalanta.

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In questa straordinaria storia d’amore insomma c’è un prima, e un dopo, Fiorentina-Juventus.

E chissà, magari qualcuno l’avrà raccontato anche a Lucas Beltran

Un altro centravanti argentino che, ancora a secco di gioie in serie A, domenica sera avrà la possibilità per svoltare. Dopo i gol in Conference, e dopo l’urlo per il primo sigillo in campionato rimasto strozzato in gola sul prato dell’Olimpico, l’ex River è pronto a provarci ancora.

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Salvo sorprese infatti, Vincenzo Italiano punterà ancora su di lui. Perché sta bene, perché Nzola sembra ora come ora incapace di tirarsi fuori dalle sabbie mobili in cui è finito, e perché sta finalmente entrando nei meccanismi offensivi del mister.

Basta dare un occhio ai numeri se fino alla partita col Cukaricki non aveva mai tirato in porta, da quella sera il suo impatto sulla Fiorentina è totalmente cambiato: due reti e una traversa in 58’ con i serbi, un gol annullato e un palo in 62’ contro la Lazio.

A questo punto, si torna sempre lì, gli manca soltanto il timbro in campionato. E quella contro la Juventus, come lo fu Batistuta, potrebbe essere la migliore delle opportunità possibili. Davanti agli oltre 35 mila del Franchi e, se possibile, con un’ulteriore motivazione.

Dall’altra parte infatti ci sarà Dusan Vlahovic

L’ultimo numero 9 capace, prima di lui, di far sognare i tifosi viola. Una sfida nella sfida da acquolina in bocca, anche se non è per niente scontato che il bomber serbo parta dall’inizio. Anzi. Nella giornata di ieri da Vinovo gli spifferi soffiavano in direzione opposta, con Max Allegri che sarebbe seriamente intenzionato a puntare su Moise Kean (tra i migliori nelle ultime uscite) e sull’altro attesissimo ex, Federico Chiesa.

Per Vlahovic sarà comunque la sesta da ex, la quarta a Firenze, e finora non è mai riuscito a segnare. Anche perché spesso (nelle gare al Franchi è successo in due occasioni su tre) Allegri l’ha fatto partire dalla panchina. Certo, per Lucas non sarà semplice.

La Juventus infatti non prende gol da cinque partite e, con 6 reti al passivo, è la seconda miglior difesa della serie A alle spalle dell’Inter.


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