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CorSport: Fa male, ma adesso non buttare via tutto. Questa Viola (forse) non poteva fare di più

L'analisi del Corriere dello Sport - Stadio: rinforzare questa Fiorentina, non buttare tutto. Buona qualità diffusa, manca il fenomeno che decida le partite

Così fa male, un male atroce. Un’altra Coppa buttata. Giocata meglio degli avversari, proprio come era capitato in Coppa Italia contro l’Inter. Un palo colpito, un rigore subìto e poi il solito gol preso sempre alla solita maniera, a un minuto dalla fine, con la coppia di centrali di difesa quasi incollata alla linea di metà campo, una prateria aperta per uno scattista come Bowen, come era successo con Lautaro Martinez, Igor che arranca e il West Ham che si porta a casa la Conference League.

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Così scrive il Corriere dello Sport - Stadio. BRUCIA. Deve crescere la Fiorentina e crescerà. Ma ora, per cortesia, non buttiamo via tutto. Non è tutto da rifare, ma da fare un po’ meglio. La stagione dei viola resta nel record, sessanta partite non le aveva mai giocate in tutta la sua storia.

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Ha perso due finali in pochi giorni, e questo brucia, brucia tanto, oggi poi fa un male cane. E anche domani, forse anche dopodomani. Però poi, quando l’Olimpico e Praga, l’Inter e il West Ham, saranno più lontane, tutto avrà un contorno meno fosco di queste ore.

Resterà l’amarezza di essere arrivati per due volte vicino a un sogno e non averne realizzato nemmeno uno, ma anche la consapevolezza che la Fiorentina, questa Fiorentina, di più non poteva fare. Certo, poteva essere più attenta nei momenti che hanno deciso le due finali, poteva ma non c’è riuscita.

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I famosi dettagli, di cui parlano i grandi allenatori alla vigilia di ogni sfida di livello internazionale, vanno ancora sistemati. Erano 33 anni che i viola non arrivavano a una finale europea, questo avrà pure un significato: l’esperienza cresce col tempo e con partite come quella di Praga.

RINFORZARSI. Alle due finali di questa stagione la Fiorentina è arrivata tenendo la difesa alta e all’ultimo atto, solo all’ultimo atto, ha pagato la scelta che racchiude il senso del gioco di Italiano. Si dovrà ripartire con calma, ragionando con freddezza e lucidità.

Anche ieri la Fiorentina ha tenuto palla, ha concluso più dei londinesi, ma i suoi due centravanti non sono mai arrivati al tiro (Jovic ha segnato in fuorigioco). Il collettivo è forte, però non c’è il giocatore che, mentre domini la gara (con l’Inter) o mentre la controlli con facilità (col West Ham) tira fuori il colpo decisivo.

Per ripetere una stagione così, magari per portare a casa qualcosa di consistente, la Fiorentina deve essere rafforzata. Quella di quest’anno ha fatto il massimo.


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