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Euro-tris possibile. Fiorentina, anima all'inglese: West Ham alla portata

Una storia nobile e tanti soldi spesi, ma gli Hammers sono alla portata dei viola. Focus della Gazzetta dello Sport sulle italiane finaliste in Europa

Su La Gazzetta dello Sport focus sulle tre italiane finaliste in Europa. Inter senza pressioni contro il fortissimo City, Mourinho all'italiana contro il Siviglia specialista di Europa League, mentre la Fiorentina se la vedrà con il West Ham, che porta con sé il prestigio del nome, l’aria di club operaio con un tocco di nobiltà, perché resterà per sempre la squadra di Bobby Moore capitano dell’Inghilterra campione del mondo nel 1966.

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Oggi però il West Ham galleggia al 15° posto di Premier League. I bookmakers lo danno favorito nella finale di Conference contro la Fiorentina a Praga il 7 giugno, ma non di molto. Una leggera prevalenza, niente di incolmabile.

SFIDA. La Fiorentina ha dimostrato di avere un’anima inglese, ha sempre reagito alle avversità. West Ham e Fiorentina sono pari per palmares internazionale, una Coppa delle Coppe ciascuno, i viola nel 1961 e i “martelli” londinesi nel 1965.

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Nessuna soggezione storica: la Fiorentina disputerà la sua quinta finale europea. La prima nel 1957 in Coppa dei Campioni, sconfitta per 2-0 più che onorevole contro il Real Madrid di Di Stefano, Gento e Kopa. Nessuna riverenza nella contemporaneità: il capitano Declan Rice, nazionale inglese, è il leader del West Ham e “in pancia” ci sono pure Paquetà, ex Milan, e Ogbonna, ex Torino e Juve.

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Scamacca no, perché infortunato. Un buon gruppo, da rispettare, non da temere. INTENSITA'. Vincenzo Italiano ha infuso l’energia necessaria per competere con una formazione di Premier, campionato imbevuto nell’intensità. La Fiorentina si è guadagnata il diritto a una doppia finale, mercoledì contenderà all’Inter la Coppa Italia.

Un’annata particolare e speciale, ma guai a sentirsi appagati. Ci si ricorda dei vincitori, di rado dei finalisti.


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