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Dritti alla meta. Spettacolare o cinica, Fiorentina camaleontica. E la difesa ora è un punto di forza

Ranieri e Comuzzo responsabilizzati: ora danno solidità. Tutta la squadra si sacrifica. Un'altra vittoria per allungare la serie

Dritti alla meta. Senza fronzoli, badando al sodo. Con Ranieri che esulta, lo sguardo spiritato, per un pallone conquistato sulla linea di fondo, con la panchina che freme in attesa di riversarsi in campo al fischio finale. Arcigna, coesa, cinica: la Fiorentina ha proprio cambiato carattere ed è soprattutto in questo che si vede la mano di Palladino che pare aver lavorato sulla testa prima che sulla tattica.

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Così scrive il Corriere Fiorentino. GESTIONE. La Fiorentina di Palladino è una squadra che ha imparato a gestire la partita, a rispettare e ad adattarsi agli avversari, conosce la pazienza e sa aspettare un errore avversario senza farsi prendere dalla frenesia.

Una squadra insomma più consapevole che come unico obiettivo ha quello di portare a casa punti e non importa se arrivano in modo spettacolare come contro il Lecce o la Roma, oppure affidandosi alla solidità difensiva come nel caso di Genova o di ieri a Torino.

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DIFESA. Una serie di 7 vittorie consecutive d’altronde non può essere un caso. A fare da collante c’è la difesa, la cui crescita improvvisa — e perfino sorprendente — ha permesso alla squadra di non prendere gol in 4 di questi successi.

Grandi protagonisti Ranieri e Comuzzo, la coppia «fatta in casa», un po’ old style tipo stopper e libero, di scuola tutta italiana. Due outsider galvanizzati e responsabilizzati dalla fiducia di Palladino, in grado di trasformare un reparto che a inizio stagione (e pure in quelle scorse) aveva dato segnali preoccupanti in uno dei punti di forza della squadra.

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PER LA SQUADRA. Lo stesso si può dire della caparbietà di Kean nel superare i problemi fisici, della disponibilità di Gosens ad arretrare sulla linea dei difensori per regalare equilibrio ai compagni, della generosità di Bove o della convinzione con cui Beltran si sta giocando la sua grande occasione sostituendo nel migliore dei modi Gudmundsson.


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