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Dodo il leader con il sorriso: pendolino viola che può diventare capitano

Il brasiliano sempre più protagonista in maglia viola. Ora può legittimamente aspirare anche alla fascia da capitano

In uno dei suoi ultimi post sul profilo Instagram non si è fatto troppi problemi nel condividere la scelta di Palladino di concedere ben 4 giorni di riposo all’indomani della vittoria sul Milan, pubblicando direttamente la lavagna nello spogliatoio che riportava le comunicazioni di Palladino, eppure nessuno si è sognato di rinfacciargli d’aver rotto l’intimità del gruppo.

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Scrive il Corriere Fiorentino. Domilson Cordeiro dos Santos, per tutti Dodo, è fatto così, e forse anche per il suo sorriso contagioso è diventato ormai un leader. Di certo da quando Raffaele Palladino ha virato in modo deciso verso la difesa a quattro (opzione in ballo anche per la trasferta di Lecce) il brasiliano è come rinato.

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Un pendolino instancabile sulla corsia destra dove oggi il tecnico gli ha consegnato ad interim la maglia da titolare. Ora che la Fiorentina si prepara al secondo tour de force della stagione, la condizione (fisica e mentale) di Dodo è tra le notizie migliori per l’allenatore, che non a caso gli ha concesso fiducia incondizionata anche a costo di relegare in panchina Kayode.

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Sempre titolare nelle prime 7 giornate di campionato il brasiliano è stato fondamentale anche in Conference, sia nei playoff con gli ungheresi dell’Akademia Puskas sia nella gara con i Saints dove il suo ingresso in campo a mezzora dalla fine è risultato decisivo.

Dieci presenze su altrettante gare giocate dalla Fiorentina, per complessive 78 presenze in maglia viola da quando nell’estate del 2023 la dirigenza viola fece di tutto per portarlo a Firenze. Erano i mesi in cui dal campionato ucraino parecchi calciatori si erano ritrovati costretti ad andarsene per via della guerra, ma per convincere lo Shakhtar Donetsk a liberare il terzino sudamericano servirono anche 15 milioni di euro più altri 3 di bonus.

Un’operazione che oggi la Fiorentina può definire riuscita, almeno tenendo di conto il valore del brasiliano rimasto più o meno intatto (Transfermarkt lo valuta 17 milioni) nonostante il brutto infortunio dell’anno scorso. Costretto a operarsi al legamento crociato anteriore del ginocchio destro nel settembre 2023, dopo una torsione innaturale nel corso di Udinese-Fiorentina, Dodo è rimasto fuori 122 giorni saltando in tutto 24 gare, eppure anche dopo il suo rientro avvenuto nel gennaio scorso è riuscito a metterci del suo.

A distanza di pochissimo dall’operazione al ginocchio il brasiliano era già in campo, a correre, tanto che in più di una circostanza fu direttamente lo staff di Vincenzo Italiano a invitarlo alla cautela per evitare ricadute.

Oggi che è uno dei fedelissimi di Palladino, Dodo è destinato a guidare la ripartenza in campionato dei viola a cominciare da Lecce, dopo che con il Milan è stato tra i migliori (oltre a procurarsi un altro rigore dopo quello decisivo per il 2-1 sulla Lazio) e nonostante un cartellino giallo rimediato su Leao dopo nemmeno 5 minuti di gioco.

Di recente ha anche dichiarato nuovo amore alla Fiorentina ricordando la promessa fatta a Barone, quando firmò il contratto in campo a Moena di fronte a una tribuna piena di tifosi: «Mai alla Juve». Sarà anche per questo e per un rapporto speciale che si è creato con il patron Commisso (che non manca mai di elogiarlo sia per il suo apporto in campo che per quello nello spogliatoio) che in tempi in cui la fascia di capitano sta passando da un braccio all’altro per molti tifosi sia Dodo il più indicato a raccogliere l’eredità di Biraghi, di certo con il suo sorriso è destinato a farsi ascoltare da più di un arbitro.


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