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Dentro o fuori, come una finale. Italiano è carico, vuole una Fiorentina all'altezza

Questione di qualità e di dettagli, c'è da vincere con due gol di scarto contro il Rapid Vienna. Ma serve equilibrio, senza follie

Non è una finale, perché le finali son quelle dove alla fine una delle due alza la coppa, ma ci somiglia. O dentro, o fuori. Nemmeno il tempo di partire insomma, che per la Fiorentina è già tempo del primo, pesantissimo verdetto.

In palio ci sono i gironi di Conference e per prenderseli i viola non hanno alternative. Devono vincere, e per evitare i supplementari o la lotteria dei rigori (visto l’1-0 di Vienna) devono farlo con almeno due gol di scarto.

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Così scrive il Corriere Fiorentino. CARICO. L’appuntamento è per le 20 in un Franchi che nonostante l’importanza della gara sarà tutt’altro che pieno. Si parla di (circa) 20 mila tifosi, forse qualcosa in più. Italiano è carico.

Lo si è visto dallo sguardo con cui ha presentato il match, e lo confermano le parole. «Il loro allenatore ha detto che non ci aspetteranno e io gli credo. Mi aspetto un avversario che ci verrà addosso e noi dovremo attaccare con grande intelligenza, senza perdere l’equilibrio».

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Traduzione: va bene cercare di dominare, perché questa è la mentalità che l’allenatore ha piantato nella testa dei suoi, ma senza follie. Anche perché prendere gol vorrebbe dire complicarsi molto la qualificazione, più di quanto già non lo sia.

UN SEGNALE. Si torna sempre a quei «dettagli» che poi tanto dettagli non sono. Come direbbe Al Pacino, «fanno la differenza tra la vittoria e la sconfitta, tra vivere o morire». In fondo, è questo il salto da fare se davvero si vuol provare ad alzare l’asticella e dar ragione a chi, vedi Mourinho, vede la Fiorentina in grado di stare lì, subito dietro alle grandi.

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Contano i fatti e stasera sarà l’occasione per dare una prima, grande dimostrazione.


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