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De Gea, il David di Firenze che ha incantato al Franchi

Il portiere spagnolo assoluto protagonista nella vittoria della Fiorentina al Franchi contro il Milan: parati due rigori

Due rigori, ma non solo. Nella serata del Franchi, David De Gea ha fatto capire perché per anni è stato il portiere più pagato al mondo, oltre 20 milioni a stagione. L'antipasto è lo spunto di Leao, che semina tutti quanti e spara da posizione più che favorevole, trovando il guantone dello spagnolo che va ad alzare la traiettoria sopra la traversa, nonostante la conclusione fortissima e ravvicinata.

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Scrive il Corriere dello Sport-Stadio. Il primo arriva al quarantacinquesimo, sull'uno a zero per la Fiorentina, quando Ranieri investe Reijnders e manda dal dischetto Theo Hernandez, tutto solo di fronte a De Gea. Tiro forte e angolato sulla sinistra dell'estremo difensore che va giù in un lampo, concedendo sì il corner ma tenendo la porta inviolata.

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Basterebbe questo per dire che sia una partita ottima, meritandosi un voto alto in pagella, ma poi c'è la possibilità di esagerare. Perché il secondo viene consumato nella ripresa, ancora con i viola in vantaggio. Kean affonda Gabbia in area causando un altro rigore, con il Var che non va contro la decisione di Pairetto.

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A presentarsi dagli undici metri stavolta è Abraham che incrocia alla destra di De Gea. Un passetto, la scelta di tuffarsi dalla parte giusta, senza nemmeno spingere troppo con le gambe per dover neutralizzare il tentativo. La palla rimane a disposizione della mano e c'è la possibilità di far ripartire subito l'azione offensiva, quasi a testimoniare la propria superiorità.

GRAN FINALE

Imparabile invece la sortita di Pulisic, bravissimo a bruciare Adli e mandare in buca d'angolo la volée arcobaleno sopra la testa di Gosens. Poco male perché le lunghe leve servono moltissimo dopo, quando ancora Abraham si trova sul destro la chance del possibile due a uno, ma sul diagonale c'è ancora una volta lo zampone dell'ex United.

L'ultima portata, il dolce, viene servito a un quarto d'ora dalla fine: non sarebbe neppure il suo compito, ma il lancio lungo (su cui Tomori sbaglia valutazione e intervento) diventa ispirazione per Kean, autore dell'assist per Gudmundsson che decide la gara.

Pasto completo? No, c'è ancora il caffè. A quattro minuti dalla fine. Chukwueze rientra sul sinistro e tira, Morata fa il velo che potrebbe ingannare quasi tutti tranne, appunto, un De Gea che si tuffa sulla propria destra, quasi offuscato dal movimento, intercettando con il braccio.

Una parata più di presenza che di riflessi, come se sapesse che il pallone potesse finire solo lì. Un menu da cena stellata nella notte fiorentina: al triplice fischio tutti si girano per abbracciarlo. Difficile pensare potesse essere altrimenti.


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