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CorSport: Una squadra che gira e un leone che domina

La Fiorentina sembra aver trovato la quadratura, trascinata da un leone come Moise Kean

I 6 gol di Lecce, scrive Alberto Polverosi sulle pagine del Corriere dello Sport, riportano la memoria dei viola agli anni d’oro della Fiorentina, i ‘50-‘60. Ne fece 6 (a 2, però) a Venezia il 9 ottobre 1966 e con 6 reti di scarto, sempre in trasferta, aveva vinto a Bergamo (7-1) nel febbraio del ‘64, con i famosi 5 gol di Kurt Hamrin [...] La Fiorentina di Lecce è stata spaventosa quanto, per ragioni opposte, lo è stata la squadra salentina.

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È come se Palladino avesse trovato la quadratura magica: stessa identica formazione rispetto alla vittoria sul Milan, stesso identico modulo con Bove spostato a sinistra, un po’ ala e un po’ centrocampista. Era partita anche male, con l’infortunio muscolare di Gudmundsson dopo appena 5 minuti, ma quando la squadra gira, e ora la Fiorentina gira davvero, chi subentra non peggiora il prodotto, anzi, nel caso di Beltran, vista la prestazione, forse l’ha perfino migliorato.

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[...] Partita facile, sì, ma anche perché così l’ha resa la Fiorentina, che nei 90 minuti in Salento ha stabilito una lunga e felice serie di “prime volte”. Il primo gol e poi la prima doppietta viola per Colpani e in Serie A per Cataldi, il primo gol in questa stagione di Beltran, il primo gol con la maglia viola di Parisi nei suoi due anni fiorentini.

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Ora il gioco scorre bene, senza intoppi. Il passaggio dalla difesa a tre alla difesa a quattro ha portato indubbiamente dei vantaggi sotto tanti aspetti, così come l’aumento dei centrocampisti, da due a tre con il doppio (e a volte triplo) ruolo di Bove.

Dal momento del cambio tattico (nell’intervallo di Fiorentina-Lazio 0-1), la squadra di Palladino su cinque partite ne ha vinte quattro e ha pareggiato solo quella di Empoli. [...] I 6 punti conquistati in due gare l’hanno fatta balzare in zona-coppe e anche questo aumenta le certezze.

Le stesse certezze che sta offrendo Kean. È stato uno dei pochi a non aver segnato a Lecce, ma a lui vanno solo applausi. Si è fatto male alla caviglia dopo meno di mezz’ora però zoppicando e soffrendo è rimasto in campo fino alla fine del primo tempo per evitare che la squadra sprecasse la seconda “finestra” dei cambi già nei primi 45'.

È stato un leone. A conferma che la sua anima è l’anima della Fiorentina.


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