CorFio: Fiorentina, rispettato solamente il pronostico

Vincono i viola, ma di certo non convincono. Contro il Milan servirà molto di più

Un’ora per sbloccare la partita e conquistare la prima vittoria in Europa della gestione Palladino, scrive Ernesto Poesio sul Corriere Fiorentino. La Fiorentina alla fine riesce a rispettare il pronostico non senza qualche difficoltà, batte i volenterosi gallesi del New Saints e riscatta (anche se solo in parte) i fischi piovuti sulla squadra al termine di un primo tempo di rara bruttezza.

Vincono i viola, ma di certo non convincono. Almeno non fino in fondo. Perché per avere la meglio di una squadra scesa in campo al Franchi con la sola speranza di strappare uno zero a zero, Palladino ha avuto bisogno di gettare nella mischia sia Kean sia Gudmundsson, gli unici due in grado di creare un pericolo e costruire le premesse per un gol.

Gli altri, da Beltran a Kayode, da Parisi a Sottil, che avrebbero dovuto cogliere l’occasione al volo e cercare di cambiare il proprio destino in maglia viola hanno invece confermato quanto siano ancora lontani da una maglia da titolare.

[...] Servirà molto di più domenica sera contro il Milan per riuscire a fare risultato e per convincere l’ambiente che la strada intrapresa da Palladino sia davvero quella giusta. Perché la Fiorentina ancora non riesce a dare la sensazione di essere una squadra convinta dei propri mezzi e del proprio gioco.

Gli stessi gol contro i New Saints sono arrivati più per casualità (tra rimpalli ed errori degli avversari) che al termine di vere e proprie azioni offensive costruite. [...] Restano i primi tre punti nella classifica della Conference insieme alla speranza che la prossima partita sia meglio di quella appena conclusa.

Un refrain che inizia a diventare scomodo per lo stesso Palladino, la cui posizione per il momento non appare ancora in bilico a patto che la squadra riesca prima o poi cambiare davvero marcia. D’altronde a un mese e mezzo dall’inizio della stagione il bilancio non può dirsi del tutto positivo.

Il tempo per migliorare ancora c’è, ma quello per convincere una piazza esigente come Firenze inizia invece a scarseggiare. Meglio correre velocemente ai ripari.