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CorFio: Nzola-Beltran, sono da record. Ma al contrario

Nell’era dei tre punti non era mai accaduto che i bomber viola fossero ancora senza gol. Nzola, faccia a faccia con Pradè. Italiano: è in crescita

Sta diventando una (pericolosissima) maledizione. Del resto, dopo nove partite passate senza che sia arrivato lo straccio di un gol da M’Bala Nzola e Lucas Beltran, sarebbe inutile girarci attorno. Se ne discute in città e, ovviamente, anche all’interno dello spogliatoio viola.

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Scrive il Corriere Fiorentino. Anche perché per il resto l’avvio di stagione ha fatto registrare il segno più praticamente in tutti i parametri. +5 punti rispetto alle prime sei giornate dello scorso campionato, sette gol in più segnati, tre vittorie contro una.

Insomma, la Fiorentina è partita meglio eppure si ritrova con un bel nodo da sciogliere. Quello dei suoi due numeri 9 e della loro astinenza.

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Un dato allarmante, con pochissimi eguali in Europa

Se si prendono in considerazione serie A, Premier, Bundesliga, Liga e Ligue 1 infatti, si scopre che solo Empoli, Monza, Udinese, United, Rayo Vallecano, Las Palmas e Dortmund non sono ancora riuscite a mandare in gol i loro centravanti.

E, nell’era dei tre punti, è la prima volta che i viola non riescono a mandare in rete il loro principale attaccante nelle prime sei giornate. L’unico precedente è quello del 2019-20, anche se in quel caso Boateng segnò già al debutto col Napoli.

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«Dobbiamo stare vicino a M’Bala — ha detto Pradè — ci parlerò, perché sono convinto che quando si sbloccherà non si fermerà più». È questa la parola d’ordine in casa Fiorentina quando si affronta il tema Nzola: fiducia.

Ma contro il Cagliari, potrebbe partire dalla panchina

La riflessione è in corso, ma l’idea di proteggerlo da un ambiente che potrebbe farsi difficile al primo pallone sbagliato c’è. E poi, e così veniamo all’altro aspetto di questa vicenda, c’è da dar spazio a Beltran. A oggi il minutaggio vede in vantaggio Nzola (556’ giocati contro 278’) e sono in molti a chiedersi come mai l’ex River stia giocando meno.

La risposta è semplice. Italiano sta studiando il modo per esaltarne le caratteristiche (diverse da quelle di Nzola). Così come lui deve ancora capire a pieno come muoversi contro le difese italiane. Finora insomma si è cercato di tutelarlo, inserendolo gradualmente.

Certo, la gestione non è semplicissima. Da un lato c’è la necessità di supportare Nzola, dandogli continuità nella speranza che si sblocchi. Dall’altro c’è un grosso investimento da tutelare e un giocatore che spera di trovare sempre più spazio.


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