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CorFio: Franchi, ma alla fine i soldi arriveranno? Probabilmente sì

Probabile che in qualche modo i soldi per il Franchi arrivino da Roma, ma in vista delle elezioni 2024 i partiti faranno a gara per intestarsi i meriti

Si scrive stadio Franchi, si legge campagna elettorale per Firenze 2024, scrive il Corriere Fiorentino. L’analisi, almeno quella, è condivisa da tutti: le strade all’orizzonte sono soltanto due. La prima, tutto resta com’è. La seconda, la più probabile, è quella per cui i soldi arrivino in qualche modo da Roma (si parla con insistenza dei «fondi complementari» e con meno calore del «fondo per gli Europei di calcio 2032») come accaduto per lo stadio di Venezia.

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Quando si dice «probabile» si traducono semplicemente le intenzioni dei protagonisti nei partiti, che comunque faranno a gara ad intestarsi i meriti e ad accollare i demeriti agli avversari. Non stupisce dunque che dai banchi del governo si facciano trapelare oggi le dichiarazioni che un domani potranno divenire pubbliche: «La lettura della notizia del caso veneziano è chiara: il sindaco Dario Nardella non è riuscito a far bene quanto il suo collega Luigi Brugnaro, a trovare una soluzione per la sua città».

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Il plenipotenziario meloniano Giovanni Donzelli è già al lavoro per completare l’opera: dal suo entourage emerge come in queste ore siano intensi i suoi colloqui con il ministro per il Pnrr Raffaele Fitto. Per trovare i soldi, certo, ma soprattutto per giocare la carta della rivendicazione e dell’isolamento politico di Dario Nardella.

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Di questo si è ben reso conto il Pd, che non ha intenzione di lasciar campo agli appetiti di Fratelli d’Italia in città. Dalle parti di Palazzo Vecchio sono semmai convinti, da ieri, di avere un’arma in più, sempre narrativa.

Quella della discriminazione politica: non si può restituire il finanziamento perso a un Comune perché è governato dal centrodestra, negandolo ad un altro solo perché è governato dal centrosinistra.


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