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Commisso attacca Cairo e infiamma il clima in vista di Torino-Fiorentina

Continua lo scontro a distanza tra il proprietario della Fiorentina e quello del Torino: domenica lo scontro sul campo in campionato

Inizio febbraio, Commisso: «Qui in Italia piace criticare e fare poco. Quando vedo che il Corriere Fiorentino, il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport... che sono controllati da uno che è il padrone del Torino... fanno questi stupidi articoli, penso che si debbano vergognare.

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Io non ho giornali qui in Italia, ma non è giusto che i giornali di un altro presidente critichino un’altra squadra. Vediamo se si sveglia qualcuno. La Gazzetta dello Sport mi ha dato del mafioso, quando i mafiosi veri fanno gli imbrogli qui in Italia e nessuno lo dice».

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Scrive Tuttosport. Fine aprile: «I fatti parlano da soli. Da quando Cairo è presidente del Torino», cioè dal 2005, «non ha vinto nulla. Vediamo cosa succederà a noi» tra la Conference (domani la semifinale di ritorno col Basilea) e la finale di Coppa Italia con l’Inter (mercoledì prossimo, 3 giorni dopo la partita dei viola con i granata).

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In ogni caso, «io sono già contento perché dopo 4 anni abbiamo l’opportunità di vincere qualcosa». Sottinteso: e Cairo no, mai in 18 anni. Ieri la nuova puntata, parlando davanti a studenti e giornalisti al polo universitario fiorentino di Scienze Sociali, a Novoli: «Il calcio è tra il mare e Marte, è difficoltoso da gestire.

Ci sono giornali, radio, Uefa, Figc... non si smette mai di parlare di Fiorentina. Qui ci devono essere i risultati: tra una, due settimane vediamo dove arriviamo, vogliono mandarmi via se non facciamo risultati. Ci sono intrusioni di parti esterne all’interno della società».

Nel crescendo dialettico, non poteva che comparire davanti ai suoi occhi anche l’ologramma del patron granata

«La Gazzetta dello Sport, di cui il proprietario è Cairo, due anni fa scrisse un articolo dove mi dava del mafioso italo-americano e io l’ho querelata. Ovviamente non è ancora finita, la giustizia italiana è lenta, lo sapete.

Quando la Fiorentina ha vinto contro l’Udinese, nelle prime pagine si è parlato solo di Inter e Juventus. E un piccolo articolo sul Torino: ma cosa vale il Torino? Ci sono altri proprietari stranieri in Italia, come quelli dell’Inter o del Genoa, ma nessuno li ha mai attaccati come ha fatto la Gazzetta dello Sport con me».

La bordata in arrivo: «Speriamo la paghino presto sul campo». Boom, domenica ore 15, Toro-Fiorentina. Dunque, la bufera con Cairo continua. Il presidente del Torino aveva già replicato in passato, non escludendo la possibilità di adire anche lui le vie legali.

Più infuocata di così, già oggi (ma mancano ancora diversi giorni...), non potrà essere la sfida di domenica. Immaginiamo però la soddisfazione dei vertici granata a ripensare a quando Juric, ai tempi ancora veronesi, corteggiato dalla Fiorentina di Commisso, Barone e Pradè sia nella primavera del 2020 sia in quella del ‘21, preferì lasciar decisamente perdere la pista viola, non convinto (eufemismo) per una serie di ragioni.

Un incontro tira l’altro: e così Cairo e Vagnati colsero la palla al balzo.


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