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Come un pugno nello stomaco: stavolta difficile rialzarsi. Zero titoli, ora c'è da sperare nella squalifica della Juve

Niente trofeo, niente qualificazione in Europa League. Quel senso di incompiutezza difficile da superare. E per giocare in Conference l'anno prossimo...

Come un pugno nello stomaco. La Fiorentina di nuovo sconfitta, di nuovo costretta a piangere la coppa prima inseguita e poi svanita.
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Stavolta però sarà dura rialzarsi. Per capirlo basta riguardare le lacrime dei giocatori in campo, l’espressione gelata di Commisso in tribuna e le mani nei capelli del sindaco Nardella. Se dopo Roma c’era un motivo per farlo, dopo Praga il senso di vuoto è totale.

La stagione finisce con zero titoli

e il grande sogno europeo ridotto in lacrime dal West Ham, più furbo e più pratico in una finale non bellissima ma tremendamente combattuta. Resta l’orgoglio di una squadra capace di rialzarsi quando la stagione sembrava compromessa e l’unità ritrovata con la tifoseria, anche ieri splendida nel riempire gli spalti dell’Eden Arena e nel sostenere la squadra anche dopo la sconfitta.
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Così scrive il Corriere Fiorentino. INCOMPIUTEZZA. Il grande senso di incompiutezza resta, anche perché senza Europa League, per rigiocare la Conference servirà aspettare eventuali squalifiche della Juventus. Due finali, due sconfitte.

Un destino beffardo come filo conduttore della storia viola. Come se non bastasse, da oggi partirà l’inevitabile tormentone Italiano: resta o va? Fino a ieri il presidente del Napoli ha giocato a nascondino («Italiano non nella mia lista ma potrei anche prenderlo in considerazione»), ma ora potrebbe davvero partire all’attacco.

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Un allenatore che porta una squadra come la Fiorentina in due finali in fondo merita solo stima. Anche se quel pugno nello stomaco fa male anche a lui.


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