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Bove e Cataldi, derby in maglia viola

Arrivati lo stesso giorno da Roma e Lazio, entrambi lasciati andare dal club che amavano, i due hanno fatto subito coppia. E Palladino non vi rinuncia mai

Crescere nel mito di Totti e Nesta, vivere un sogno che diventa realtà e poi, in una notta di fine estate, ritrovarsi giù dal letto e in un’altra dimensione. Una nuova città, un nuovo percorso, il passato così luccicante e a lungo desiderato che si fa più lontano.

Edoardo Bove e Danilo Cataldi, scrive Repubblica, si sono ritrovati, insieme, a condividere il centrocampo della Fiorentina. La Roma, la Lazio, un derby unico e due sentimenti contrapposti tra storia e narrativa che ha dell’epica.

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Eppure, entrambi, hanno messo in piazza anche lo stesso sentimento: lasciati andare dai club di appartenenza e dove si sentivano a casa per scelte tecniche, di progetto, di prospettiva. Cataldi cresciuto col mito della lazialità e messo sul mercato dopo aver vissuto pagine indelebili come la cavalcata verso lo scudetto interrotta bruscamente dal Covid oppure quella punizione che stese la Juventus regalando ai biancocelesti il trionfo in Supercoppa.

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Da mezzala a regista puro, invenzione di Sarri. E pensare che quest’anno lo spogliatoio l’aveva promosso a capitano, salvo poi intervenire la società con altre idee e dunque metterlo sul mercato. Cataldi avrebbe accettato soltanto una destinazione: Firenze.

Così è stato. Stesso giorno, stessa sorte, anche per Bove. La trafila nelle giovanili giallorosse, l’esordio, la promozione e l’esaltazione sotto la gestione di Josè Mourinho che lo consacra e lo battezza “cane malato”. Muscoli, capacità di aggredire la palla, di inserirsi negli spazi.

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Tutto al servizio della squadra. L’arrivo di De Rossi ha scalfito ogni certezza e così è arrivata la chiamata dei viola. Bove ha iniziato un percorso con la stessa mental coach di Jacobs per rimettersi in discussione e tirare fuori la sua versione migliore.

Un derby Olimpico al Viola Park. In realtà i due hanno subito fatto coppia: arrivati lo stesso giorno, si sono fatti forza per affrontare una nuova sfida lontano dalla prima casa e dai loro affetti. Spesso insieme al centro sportivo e anche fuori dal campo.

Dopo Cataldi anche Bove ha trovato casa in città, dopo aver vissuto al Viola Park nelle ultime settimane. E Palladino ha dato loro una maglia da titolare, una nuova centralità nel gioco dei viola. Per rendimento, qualità e sostanza delle giocate dei due interpreti di un centrocampo che nel frattempo viene modificato, aggiustato, infoltito a seconda delle avversarie da affrontare.

Eppure Danilo ed Edoardo trovano sempre posto. Non può essere un caso.


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