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Bove, cuore e motore a tutto campo. Equilibratore sulla trequarti, quanti palloni recuperati

'Inventato' da Palladino sulla trequarti, un jolly ormai determinante per il tecnico. Bella prova contro il Milan

Te l’aspetti mediano e gioca trequartista. Per contrastare oppure impostare e rifinire, per andare a chiudere le linee di passaggio tra difensore centrale e regista avversario: ha iniziato a farlo a Bergamo contro l’Atalanta, si è perfezionato contro la Lazio piazzandosi “alto” a sinistra sulla traiettoria tra Patric e Guendouzi, si è esaltato domenica sera contro il Milan diventando il collante perfetto tra centrocampo e attacco viola e il disgregante altrettanto perfetto tra centrocampo e attacco rossonero.

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Così scrive Il Corriere dello Sport - Stadio su Edoardo Bove. DETERMINANTE. Sono i termini giusti per il classe 2002 ex Roma, elemento che assembla in sé tutte le qualità necessarie per fare quello che gli sta chiedendo di fare Palladino e una in particolare e adatta per questo specifico centrocampo: la velocità di pensiero e d’esecuzione.

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Per bilanciare un po’ di lentezza congenita se gli altri due accanto sono Adli e Cataldi, per intercettare i palloni che passano di lì e non è un caso che i piedi che ci arrivano per primi siano quelli di Bove. Con un’altra caratteristica: non si vede, ma si “sente”.

Non è appariscente, ma concreto. Non ruba l’occhio, ma ruba il tempo all’avversario: l’ha fatto bene con la Lazio nella partita in cui la Fiorentina ha trovato la prima vittoria stagionale, non bene contro l’Empoli per motivi legati alla prestazione di squadra, molto bene due giorni fa contro il Milan. Bove sbucava e colpiva, recuperava e si rintanava a caccia di un’altra preda.

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Una scelta/scoperta di Palladino, un’ottima risposta di Bove.


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