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Bonaventura, primo gol in azzurro a 34 anni: ed è un record

Il giocatore della Fiorentina ha trovato il gol in Nazionale contro Malta. E' il giocatore più anziano a trovare il primo gol in azzurro

Che sia un ragazzo di 34 anni a essere decisivo in nazionale e far parlare di una ritrovata serenità all’ambiente azzurro potrebbe essere una stortura. Invece, Giacomo Bonaventura è proprio la sublimazione di un concetto chiaro: serietà e professionalità, oltre che bravura, pagano sempre.

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Scrive La Nazione. Prima o poi, magari in ritardo. Già, perché alla fine un record lo ha centrato: è il più anziano giocatore ad aver segnato il primo gol in azzurro. E allora «Scusate il ritardo», come ha detto il numero 5 viola al termine della vittoriosa gara con Malta.

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C’è tanto di Fiorentina, ma soprattutto di Italiano in questa seconda vita sportiva. Seconda, appunto, dopo i sei anni al Milan che forse sarebbero potuti essere di maggiori soddisfazioni. Più di quelle raccolte a Milanello. Non ditegli, però, che sia stato sottovalutato, perché dal ragazzo cresciuto alla corte di Bongiorni alla Margine Coperta raccogliereste solo modestia e rispetto per tutti quelli che lo hanno incrociato.

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Italiano se lo tiene stretto Jack che proprio nei suoi primi giorni a Firenze (quelli del ritiro di Moena), ebbe il modo di chiarire quali sarebbero stato i suoi compiti e cosa si sarebbe aspettato da un giocatore considerato ’totale’ che doveva riprendersi dopo una stagione tribolata – per tutta la Fiorentina, per la verità – alla ricerca, magari, di una rivincita personale.

Forse eccessivo dire che abbia reinventato il ruolo di ’sottopunta’

Ma c’è tanto del nuovo modo di interpretare l’assetto offensivo disegnato dal tecnico viola. «Dieci anni fa il centrocampista si faceva in maniera totalmente diversa - conferma Bonaventura -, si giocava in maniera piu’ attendista.

Ora si corre in avanti e si pressa di più. E anche a livello tecnico bisogna alzare il livello. Poi è importante lo smarcamento. Sono agevolato qui (con Spalletti, ndr) perché il mister ci chiede le stesse cose che facciamo alla Fiorentina».

Forti tinte viola, con riflessi azzurri. Jack il ritardatario è arrivato. E non chiamatelo Godot.


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