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Bonaventura ha fatto tredici. Ora sogna la Nazionale

Il centrocampista della Fiorentina coltiva legittimamente pensieri azzurri a 34 anni, visto il rendimento e i gol

Pensieri azzurri a trentaquattro anni: perché no? Giacomo Bonaventura, scrive il Corriere dello Sport, ha tanti motivi per farli, in barba all’età e a quello che di solito si crede (ma chi, poi?) e i buoni motivi si chiamano gol, giocate di livello alto, rendimento sempre costantemente sopra la linea del voto 6 e con un’incidenza precisa e puntuale sui risultati della Fiorentina.

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Quella che nello sport, e quindi nel calcio, si chiama la seconda giovinezza di un atleta, anche se nel caso del centrocampista marchigiano forse nemmeno tale è perché segni della fuggevolezza della prima non ce ne sono. Una riprova statistica: con il gol segnato domenica pomeriggio all’Atalanta, “Jack” è arrivato alla 13esima stagione di fila in Serie A con almeno due gol all’attivo per ognuna di esse.

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Prendendo in esame i cinque maggiori campionati europei e quello italiano ovviamente compreso, ci stanno riuscendo soltanto Giroud del Milan, Lewandowski del Barcellona e Son del Tottenham. Dal primo segnato al Napoli l’11 aprile 2012 con la maglia dell'Atalanta all’ultimo l’altro ieri ai danni proprio dei nerazzurri bergamaschi, passando per quelli con il Milan.

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E da qui, anche da qui, nascono i pensieri di tornare un domani in Nazionale, con cui vanta quindici presenze dal debutto contro San Marino il 31 maggio 2013 all’ultima contro la Moldavia il 7 ottobre 2020: e se da allora sono trascorsi ben tre anni, nemmeno pochi erano stati i due anni dalla penultima all’ultima chiamata appena ricordata.

Quindi, perché non sperarci ancora mentre l'Italia di Spalletti è impegnata a conquistare la qualificazione a Euro2024?


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