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Basta pareggi, la Fiorentina in Ungheria deve solo vincere

Contro la Puskas, squadra della città del premier ungherese, la Viola si gioca l’Europa dopo il 3-3 dell’andata

Dentro la «Pancho Arena», e a due passi dalla casa natale del primo ministro ungherese Viktor Orban, gli scherzi e le sottovalutazioni stanno a zero. Non c’è più da scherzare. C’è da vincere. E non c’è più da essere il «Mister X» che, per motivi diversi, è stato fino ad oggi.

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Scrive La Gazzetta dello Sport. Con il 3-3 della gara di andata Raffaele Palladino e la Fiorentina in un colpo solo si giocano Europa, credibilità di chi la Conference l’ha vissuta fino in fondo per due anni di fila e insomma, della manifestazione la Viola è ormai una sorta di squadra di élite, quindi sbagliare non si può.

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Anche perché Firenze «bolle». «Siamo qui per passare il turno, sappiamo bene che per loro è un passaggio storico, ma lo è anche per noi: voglio una squadra feroce, con personalità, ci teniamo a giocare in Conference League» dice Palladino.

Tutto regolare.

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