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Avvio shock: in 12' la Fiorentina va sotto 2-0. Kean la ribalta ma alla fine è pari

Palladino, brutto esordio in Europa: sottovaluta la Puskas Akademia, poi rimedia con i titolari. Kayode disastroso

In soli dodici minuti, Raffaele Palladino ha compreso quanto l’Europa possa essere impegnativa e imprevedibile, nonostante le precedenti esperienze della Fiorentina in finale. Per assicurarsi la presenza totale delle squadre italiane nelle competizioni europee, la Fiorentina dovrà andare a vincere in Ungheria contro la Puskas Akademia, dopo aver complicato il proprio percorso con un avvio disastroso e un finale altrettanto difficile.

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Nonostante una rimonta entusiasmante che ha mostrato sprazzi del nuovo stile di gioco, come sottolinea La Gazzetta dello Sport, restano ancora molti dubbi sulla transizione dal vecchio progetto tecnico al nuovo. La qualificazione non è affatto scontata, come forse il nuovo tecnico viola aveva inizialmente pensato.

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Palladino, al suo debutto al Franchi, potrebbe aver sottovalutato l’avversario, lasciando inizialmente in panchina giocatori chiave come Dodo, Amrabat e Kean. Quando però li inserisce nella ripresa, la Fiorentina alza i ritmi e migliora la qualità del gioco, ma il tremendo inizio costa caro, con il 3-3 subito a un soffio dal 90'.

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INIZIO SHOCK. Il peggior scenario possibile si concretizza immediatamente, con due gravi errori di Kayode. Prima, un fallo in area su Nagy concede un rigore trasformato dagli ungheresi, nonostante De Gea, al debutto con la Fiorentina, intuisca la direzione.

Poi, un errato disimpegno avvia il contropiede che porta al raddoppio di Soisalo. La Fiorentina, confusa e disorientata, fatica a ritrovare le proprie trame di gioco. Palladino, che ha spostato la panchina a destra per sentirsi più vicino alla curva viola, assiste impotente a una squadra che sembra aver perso la propria identità, non riuscendo a replicare né la grinta "italiana" del passato né la fluidità del nuovo sistema di gioco.

Gli ungheresi approfittano della situazione, con Nissila e Soisalo che mettono spesso in difficoltà la difesa viola. RIBALTONE. Gli immediati ingressi di Dodo e Kean all’inizio della ripresa portano nuova energia, e la Fiorentina comincia finalmente a creare pericoli concreti.

Dopo numerosi calci d’angolo, arriva il gol di Quarta che riaccende le speranze. La squadra continua a spingere, e poco dopo è Kean a completare la rimonta, capitalizzando un errore degli avversari. De Gea, chiamato in causa, si esibisce in una parata spettacolare che sembra suggellare la vittoria.

Tuttavia, proprio quando tutto sembra sotto controllo, la Fiorentina subisce il gol del pareggio, con Golla che trova il 3-3 mentre Quarta è fuori per crampi. Un pareggio amaro che servirà da lezione per la sfida di ritorno in Ungheria.


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