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Assetto che convince non si cambia: avanti con il 4-2-3-1 ibrido

Potranno cambiare gli uomini ma non il modulo. La difesa a tre sembra in soffitta con il nuovo modulo che ha dato più sicurezza e risultati

Magari non subito al Via del mare, dove lo spazio verrà dato ai «fedelissimi» ma le rotazioni in casa Fiorentina in questo tour de force si annunciano scontate mentre quello che in ogni caso non cambierà è l’assetto tattico. Scrive La Nazione.

Che a partire dalla ripresa della sfida con la Lazio pare aver dato serenità ai viola: quel 4-2-3-1 in fase di possesso (che diventa 4-4-2 in ripiegamento) da cui Palladino è pronto a ripartire, modellando un undici che con i salentini ricalcherà in gran parte quello che ha battuto il Milan prima della sosta.

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Un assetto che oltre che in attacco (ma che Kean e «Gud» avrebbero funzionato ce lo potevamo attendere) sta dando ottime risposte anche a livello difensivo. Non solo la linea a quattro inaugurata il 22 settembre ha incassato appena un gol in 315’ ma la coppia di centrali formata da Comuzzo e Ranieri sembra quasi diventata intoccabile.

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Lo stesso non si può dire di Pongracic, che per stessa ammissione del tecnico rimarrà ai box ancora per qualche tempo dopo aver già saltato sette delle prime dieci gare.


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