Amrabat ospite indesiderato: mai ritardo fu più gradito
Il rientro del marocchino a Firenze è stato rinviato a lunedì con la speranza di tutti di concretizzare prima la cessione probabilmente al Manchester United
Mai ritardo (concordato, sia chiaro) fu più gradito. Quella tra Sofyan Amrabat e la Fiorentina, ormai lo sanno anche i muri, è una storia ai titoli di coda. Un lunghissimo addio iniziato di fatto il 31 gennaio scorso. Quando, a poche ore dalla conclusione del mercato invernale, il Barcellona e il giocatore che era reduce da un grande Mondiale fecero di tutto pur di convincere i viola a lasciarlo andare.
Scrive il Corriere Fiorentino. Furono ore agitate. Nelle quali si arrivò ad un passo dalla rottura tanto che il giocatore, pur di forzare la mano, disertò anche l’allenamento di giornata. Un atteggiamento che non piacque per nulla.
Né alla società né a Vincenzo Italiano che non a caso in un primo momento lo escluse dai convocati per la gara col Torino.
Come andò a finire, si sa
Le scuse ad allenatore, club e compagni, il reintegro in rosa e avanti insieme come se niente o quasi fosse successo. In realtà infatti, fin dall’immediato post Mondiale, l’atteggiamento del centrocampista marocchino ha spesso infastidito il resto del gruppo e lo staff tecnico e soltanto l’intervento di Commisso e la sua promessa di lasciarlo partire a fine stagione hanno riportato l’ex Verona su binari più corretti.
E così, dopo gli ultimi mesi affrontati comunque con la massima professionalità, ora Sofyan aspetta di «riscuotere» quella rassicurazione. La vicenda però si sta rivelando lunga (come aveva anticipato il dg Barone) e l’ultimo aggiornamento è arrivato nella giornata di ieri.
Amrabat infatti, così come Nico Gonzalez e a differenza di Milenkovic, Kouame, Kayode e Amatucci che si sono già aggregati ai compagni, è atteso in ritiro soltanto lunedì prossimo. Un ritardo, tanto per tornare al punto di partenza, dovuto agli impegni che l’hanno visto protagonista con la propria nazionale dopo la finale di Conference, e che potrebbero fare un gran comodo a tutti.
La speranza infatti (di giocatore, società e allenatore) era ed è risolvere il suo caso prima che appunto debba presentarsi al Viola Park
Un modo per cercare di non minare in alcun modo la serenità del gruppo e, pur non essendoci necessità di vendere prima di comprare, per avere un’idea precisa sulle risorse disponibili da investire sul mercato. Il problema è che fino a questo momento sul tavolo della Fiorentina non è ancora arrivata la famosa offerta da 30 milioni.
Che, per Commisso, è la cifra minima per dare il via libera al suo vecchio pupillo. Tante voci (Atletico Madrid, Barcellona, Arabia) ma nessun affondo concreto. Qualcosa però si sta muovendo e nelle ultime ore è cresciuta la sensazione che nel weekend il Manchester United possa lanciare l’affondo decisivo.
«È una situazione già vista al primo anno con altri giocatori — ha detto ieri Italiano a Sky — l’anno scorso aveva deciso di rimanere a Firenze. Quando tornerà vedremo come gestirlo e soprattutto con che testa tornerà. Qui c’è stima da parte di tutti e vedremo le dinamiche di mercato cosa produrranno».
Parole diplomatiche, e non potrebbe essere altrimenti. Anche se il mister stesso si augura che United e Fiorentina trovino un accordo entro domenica. Perché nel suo gruppo non può esserci spazio per chi non si sente pienamente coinvolto e, anzi, da mesi si immagina per la prossima stagione con un’altra maglia.
L’obiettivo insomma è chiudere la partita entro il fine settimana. E, se i Red Devils daranno seguito alle buone intenzioni, questa volta potrebbe essere davvero centrato.
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