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A Bergamo torna Colpani. L'Atalanta non ci ha creduto, lui sogna la rivincita

L'ex Monza torna dove è cresciuto e diventato calciatore, ma Gasperini non ci ha mai creduto fino in fondo

Della difficoltà di esser profeti in patria, nel mondo del calcio, ce ne accorgiamo anche ai giorni d'oggi. E anche per la storia di Andrea Colpani. Non è di Bergamo certo, è nato a Brescia, feudo rivale ma vicino geograficamente e anche calcisticamente, visto che sono diversi i calciatori pescati dalla Dea nel bresciano (l'ultimo è Scalvini).

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Bresciano di nascita, bergamasco d'adozione, Colpani ha vissuto dodici anni della sua vita, da quando ne aveva otto al 2019, legato a doppio filo ai colori nerazzurri. In uno dei vivai più floridi a livello nazionale, il Flaco ha rappresentato per tanto tempo la stella più luminosa.

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Più di 100 partite tra Under 17 e Primavera, 23 gol e 4 trofei, scrive stamani Il Corriere dello Sport-Stadio. «Un giocatore generazionale» come lo definiva chi frequentava Zingonia e il centro sportivo Bortolotti in quel periodo.

Tra il dire e il fare, o meglio, tra le magie in Primavera e il salto tra i grandi, ci si è messo di mezzo un mare di indecisioni: tutte, o quasi, riguardanti il fisico di un calciatore che flaco era - secco in spagnolo, appunto - e flaco è rimasto, anche quando si è affacciato in prima squadra in un contesto in cui Gasperini predicava un calcio ultra aggressivo, incentrato sull'atletismo.

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E così, nonostante una manciata di convocazioni, i minuti in maglia Atalanta sono rimasti zero. Per questo, Atalanta-Fiorentina, partita che arriva a distanza di più di sei anni dalla prima convocazione in A (Cagliari-Atalanta di maggio 2018, novanta minuti in panchina), non sarà una gara come le altre per il talento lombardo.

Non certo vendetta, ma un sano desiderio di rivalsa in Colpani c’è eccome: per il decennio abbondante vissuto in una società che poi ha deciso di privarsi di lui per 9 milioni, ma anche per un avvio di avventura in viola a dir poco balbettante.


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